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Luglio 18, 2023Quello del farmacista è un mestiere antichissimo. All’inizio la sua figura era assimilata a quella del medico: colui che conosceva le forme e gli usi delle fonti naturali (vegetali, animali, minerali) come rimedi e medicamenti. Le due professioni iniziarono ad essere distinte dal XIII secolo con Federico II. Più tardi, dalla seconda metà del Settecento, i progressi nella chimica iniziarono ad influire anche nelle terapie: nacquero i primi trattati di scienze farmaceutiche e le scuole specializzate. Fu allora finalmente abbandonata la definizione di Speziale in favore di quella di Farmacista.
Il Farmacista è un professionista della salute che non si limita a vendere prodotti, ma offre competenze, consulenza e assistenza al paziente, coinvolgendolo in veste di protagonista del suo processo di guarigione. La capillarità, l’orario di apertura, il sistema dei turni garantiscono una fruibilità di servizio senza paragoni nello scenario sanitario italiano che rendono la farmacia il presidio sanitario più facilmente raggiungibile da parte dei cittadini sul territorio. Questa peculiarità è diventata per il cittadino un’ancora di salvezza trasformando la farmacia in un portale d’accesso al Servizio Sanitario Nazionale.
La relazione farmacista-paziente è un elemento fondamentale per la costruzione di un rapporto di fiducia e per l’accettazione dei trattamenti consigliati.
Il professionista deve essere in grado di effettuare un buon counselling, ovvero una comunicazione terapeutica che si basa sull’ascolto attivo, sull’anamnesi, sulle domande aperte e chiuse, sulle tecniche di comprensione e verifica. Il farmacista deve porre al centro il paziente con i suoi bisogni, identificando sia i problemi manifesti sia quelli latenti e proponendo i rimedi più adeguati secondo dei protocolli di consiglio strutturati.
La relazione farmacista-paziente non è sempre facile da instaurare e mantenere. Ci sono infatti delle sfide che il farmacista deve affrontare per garantire una comunicazione terapeutica efficace quali:
– La diversità dei pazienti: il farmacista deve adattare il suo stile comunicativo alle caratteristiche del paziente, tenendo conto della sua età, del suo genere, della sua cultura, della sua personalità, delle sue aspettative e delle sue emozioni.
– La complessità dei problemi: il professionista deve essere in grado di gestire situazioni complesse che richiedono una valutazione multidimensionale e una presa in carico globale del paziente. Deve anche essere capace di collaborare con altri professionisti sanitari per garantire una continuità assistenziale.
– La scarsità di tempo: il farmacista deve saper ottimizzare il tempo a disposizione per offrire una consulenza adeguata al paziente, senza trascurare gli altri aspetti del suo lavoro. Deve anche saper creare uno spazio adeguato per la comunicazione terapeutica, evitando le distrazioni e garantendo la privacy.
Per affrontare le sfide della relazione farmacista-paziente, il professionista può adottare delle strategie che gli permettano di migliorare la sua comunicazione terapeutica e di rafforzare il suo rapporto con il paziente. Queste comprendono:
– La formazione continua: il professionista deve aggiornare le sue conoscenze scientifiche e le sue competenze comunicative, partecipando a corsi, seminari, convegni e altre iniziative formative. Deve anche saper valutare i propri punti di forza e di debolezza e cercare di migliorarsi costantemente.
– L’empatia: deve saper entrare in sintonia con il paziente, mostrando interesse, attenzione, rispetto e comprensione. Il farmacista deve anche saper esprimere le sue emozioni in modo adeguato, senza essere invadente o giudicante.
– L’ascolto attivo: il professionista deve saper ascoltare il paziente con attenzione, senza interromperlo o distrarsi. Deve anche saper usare il linguaggio verbale e non verbale per confermare la sua attenzione, per chiarire i punti oscuri e per riassumere i contenuti principali.
Spesso dal colloquio con il paziente emergono particolari che sono stati taciuti al medico, vuoi perché ritenuti dal paziente ininfluenti, vuoi per mancanza di sintonia tra medico e paziente, ma che invece sono fondamentali per capire certe patologie. Comunicare con i pazienti sulle loro esperienze, bisogni e preoccupazioni riguardo alla loro salute e ai trattamenti, è essenziale per identificare i problemi legati ai farmaci come l’uso eccessivo, le reazioni avverse e la non aderenza terapeutica. Tale comunicazione è una parte importante dell’assistenza farmaceutica: assistenza che spinge i farmacisti ad assumersi la responsabilità dei risultati clinici della terapia farmacologica, prevenendo, identificando e risolvendo i problemi legati ai farmaci.
La fiducia che il paziente ripone nel farmacista, che deve essere costruita e mantenuta nel tempo. Il farmacista deve dimostrare professionalità, onestà e disponibilità verso il paziente, rispettando la sua privacy, la sua autonomia e le sue preferenze. Il farmacista deve anche collaborare con gli altri operatori sanitari coinvolti nella cura del paziente, favorendo una continuità assistenziale.
La relazione farmacista-paziente inoltre porta benefici sia per il paziente sia per il farmacista. Per il paziente, la relazione con il farmacista può migliorare la sua aderenza terapeutica, la sua soddisfazione, la sua qualità di vita e il suo stato di salute. Il paziente può infatti ricevere un supporto emotivo, una guida personalizzata, una risposta ai suoi dubbi e alle sue domande, una prevenzione dei rischi e degli errori terapeutici.
Per il professionista, la relazione con il paziente può migliorare la sua efficienza lavorativa, la sua reputazione professionale, la sua fidelizzazione della clientela e il suo senso di appartenenza alla comunità. Il farmacista può infatti esprimere le sue potenzialità, valorizzare le sue competenze, differenziarsi dalla concorrenza e contribuire al benessere collettivo.
Se il cliente non è occasionale, per la maggioranza dei casi (70%) i pazienti vanno sempre nella stessa farmacia, occorre memorizzare abitudini e comportamenti per capire chi si ha davanti. Una comunicazione concentrata sulle necessità dell’assistito, da parte del farmacista, è in grado di migliorare sensibilmente la pharmaceutical care.
Capire chi è il soggetto con cui si ha a che fare e generare ciò che viene definito una comunicazione terapeutica porta benefici da un punto di vista emotivo per il paziente, migliorando anche l’efficienza lavorativa per l’operatore. Un farmacista, infatti, dovrebbe essere in grado di stabilire una relazione con il paziente per avere una consultazione efficace. Un’attenzione speciale è data all’essere empatico, perché questo è essenziale per costruire una relazione efficace; la relazione in sé può avere un effetto terapeutico.
Proprio su questo aspetto, un gruppo di ricerca canadese ha descritto l’alleanza terapeutica come il legame emotivo sviluppato tra un professionista della salute e il paziente che permette a quest’ultimo di fare progressi terapeutici. La fiducia nel farmacista è un aspetto importante della relazione terapeutica. La fiducia del paziente nel farmacista e la fiducia nella sua competenza aiuteranno a fidarsi del trattamento proposto. È fondamentale ricordare che la comunicazione con il paziente rientra, inoltre, tra gli obblighi del Codice Deontologico del farmacista. Per esempio, l’Art. 5 recita: “Costituisce obbligo professionale del farmacista fornire al paziente le informazioni e i chiarimenti opportuni al paziente circa: conservazione, contenuto, attività terapeutica, posologia, modalità e tempi di somministrazione, controindicazioni, effetti collaterali ed incompatibilità di qualunque natura dei medicinali dispensati. Deve anche fornire consigli ed indicazioni igieniche, sanitarie ed alimentari, a completamento e sostegno dell’evoluzione dell’appropriatezza della terapia mirando al recupero e al mantenimento dello stato di salute”.
La relazione farmacista-paziente è una lunga storia d’amicizia che richiede cura e dedizione, maneggiamo un bene delicato com’è la salute, lo sappiamo e non abbiamo nessuna intenzione di rompere questo patto di solidarietà con la nostra comunità.