Per la prima volta in Italia, un progetto artistico collettivo esplora il connubio tra il mondo farmaceutico e l'arte contemporanea, dando vita a un dialogo innovativo tra due discipline che raramente si incrociano. Giovani artisti emergenti insieme a voci consolidate affrontano temi legati alla scienza, alla salute e alla professione del farmacista con linguaggi e tecniche visive diversificate. In un’epoca in cui la multidisciplinarietà è cruciale, questa mostra vuole sfidare la visione tradizionale della farmacia, rappresentando la professione come un percorso di cura che va oltre la mera transazione commerciale. Ogni artista porta la propria interpretazione unica del mondo farmaceutico, esplorando il ruolo del farmacista nel contesto sociale e scientifico. In questo modo, la mostra non solo celebra la bellezza insita nelle scienze della salute, ma invita anche a riflettere sulle sfide e sulle opportunità che la farmacia del futuro dovrà affrontare, tra innovazione e umanità. Un confronto in cui la ricerca del bello diventa una potente lente per guardare la professione da nuove prospettive, accogliendo il passato e proiettandosi verso un futuro di consapevolezza, speranza e trasformazione.

Un’operazione inedita che intreccia arte, cultura e scienza in un dialogo fertile e stimolante, ambientata in un luogo simbolo della creatività contemporanea: il Caffè Letterario di Roma. Questo spazio, intriso di storia e passione, è molto più di una semplice sede espositiva. È un punto di incontro per artisti, studenti e sognatori, set di film, teatro di eventi culturali e rifugio per chi cerca un ambiente ricreativo dove ricaricare le energie. Le opere in mostra dialogano con questa dimensione dinamica, immergendosi in un contesto che accoglie senza filtri, creando connessioni autentiche. FarmaCrea non è solo una mostra: è un’opportunità unica per esplorare la professione del farmacista sotto una luce nuova e affascinante. La cura è un atto che può andare oltre la medicina, è un gesto di comprensione che si nutre dell’arte, e l’arte è un linguaggio universale che ci unisce. In fondo, tutti noi, in modi diversi, abbiamo bisogno di cure—non solo fisiche, ma anche emotive, mentali e relazionali. E la capacità di offrirle e riceverle è ciò che ci rende veramente umani.

Claudio Papetti - curatore artistico