Il doping tra passato e presente
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Maggio 15, 2024Si è concluso a febbraio 2024, dopo 8 mesi, lo studio elaborato dalla Commissione Scientifica dell’Associazione MondoFarmacia relativo all’aderenza terapeutica nelle patologie croniche come l’asma e le BPCO.
Il gruppo di farmacisti ideatori e sviluppatori del progetto, partendo dal presupposto che una scarsa o mancata aderenza alla terapia comporta un aumento delle ospedalizzazioni, delle complicanze della patologia, dei costi delle terapie e una riduzione della qualità di vita del paziente, aveva elaborato due semplici questionari da sottoporre alle farmacie aderenti su base volontaria e ai pazienti affetti da suddette malattie. Lo scopo era quello di raccogliere e analizzare dati per comprendere nel presente e nel futuro quali azioni possano essere intraprese affinché l’ammalato approcci in maniera costante e corretta alla terapia e conseguentemente si abbia un incremento di efficacia e sicurezza del trattamento e un peso minore della spesa a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
I pazienti che hanno partecipato allo studio sono in totale 126, affetti per il 47% da asma e per il 43% da BPCO, ripartiti più o meno in egual misura tra maschi e femmine e per il 39% con un livello di scolarizzazione pari al diploma. La percentuale d’età maggiore è quella della fascia compresa tra i 55 e i 75 anni (45%), seguiti dai pazienti over 75 (38%). Questo a conferma dell’elevato numero di malati cronici anziani in Italia e di quanto ciò potrebbe gravare economicamente sul SSN in caso di mancata aderenza alla terapia.
Le 68 farmacie che si sono sottoposte alla compilazione del questionario hanno indicato innanzitutto, quanto sia importante che un farmacista si aggiorni su tali problematiche e quanto egli si ritenga capace di far comprendere al paziente l’importanza di conformarsi alle indicazioni raccomandazioni del medico in termini di terapia. Una scarsa aderenza al trattamento potrebbe comportare gravi conseguenze per la salute e potrebbe condurre a situazioni irreversibili.
Un dato appare interessante. Mentre il 60% dei farmacisti parte dalla convinzione che i pazienti non sappiano adoperare i device prescritti per l’asma e per la BPCO, il 66% dei pazienti ha sostenuto il contrario. Si attesta al 32,5% la percentuale di pazienti che ha dichiarato di non aver saputo adoperare all’inizio della terapia il device. Questo dato ha permesso di consolidare l’idea, ancora una volta, di quanto possa essere importante il ruolo del farmacista nel consigliare i pazienti al corretto utilizzo dello strumento di terapia.
Lo studio ha anche mostrato che i pazienti asmatici o affetti da BPCO, in caso di difficoltà, si rivolgono in percentuale quasi uguale al medico o al farmacista per essere supportati, a dimostrazione che se da un lato la rete o gli amici o i conoscenti non sono i primi punti di riferimento per questi malati cronici, non bisogna smettere di lavorare anche sull’altra piccola percentuale di persone che non si affida ai professionisti della salute in caso di dubbi. Inoltre, il 67,5% dei pazienti ha indicato di aver osservato dei miglioramenti dall’inizio della terapia, mentre il 24 % non è riuscito a rispondere al quesito.
La fase più delicata dello studio ha riguardato i pazienti ai quali è stato chiesto se e quanto dimenticano la somministrazione del farmaco. Il 42% ha dichiarato di assumere sempre il farmaco e questo, ad un primo approccio, potrebbe sembrare un dato molto positivo in quanto si tratterebbe di un elevato indice di aderenza alla terapia. Superata però l’analisi superficiale del dato, osserviamo che il 55% dei paziento dimentica a volte o spesso di assumere il farmaco. Ciò potrebbe essere imputabile al fatto, ad esempio, che spesso i pazienti asmatici, superato l’episodio acuto, si ritengono soggetti sani che non necessitano di terapia costante del farmaco prescritto.
I pazienti che dimenticano a volte o spesso l’assunzione del farmaco, nel 50% dei casi, saltano la dose mentre il 22% ne assume un’altra. Solo il 25% decide di rivolgersi al medico o al farmacista per essere consigliato. La scarsa aderenza alla terapia, come dichiarato dagli intervistati, il 30% delle volte provoca nel paziente affanno o sibilo e nel 17% dei casi, comporta serie difficoltà respiratorie.
Il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento o di miglioramento della patologia, con test di autocontrollo in farmacia, costituirebbe, secondo lo studio, sicuramente una strategia vincente per migliorare l’aderenza alla terapia. Non esistono infatti percorsi unici o standardizzati da perseguire per ogni malattia, popolazione o contesto sociale, ma lo studio ribadisce il ruolo primario che può e deve essere svolto dal farmacista, figura cruciale e capillare sul territorio nazionale a tutela della Salute.
di Morgana Pisano
Studio a cura della Commissione Scientifica MondoFarmacia