Cause più comuni della D.A. sono fattori genetici, immunologici, ambientali, infettivi, con conseguente processo infiammatorio ed assottigliamento della barriera cutanea.
Una ricerca condotta dall’Università del Wisconsin-Madison e pubblicata di recente sulla rivista Cell Host & Microbe ha identificato i batteri in grado di scomporre l’acido urico nell’intestino e i geni specifici che consentono questo processo. Una notizia importante che apre la strada a nuovi potenziali trattamenti nell’ambito della salute cardiovascolare.
Spesso chi ha subìto un infarto, superata la fase acuta, abbassa il livello di guardia. Un atteggiamento favorito dall’emergenza cha abbiamo vissuto; per questo pensando alle ferie, è importante seguire poche regole a tutela della salute del cuore dei pazienti. Qualche consiglio utile per vivere il momento di vacanza sereni.
Le manifestazioni del Long-Covid hanno riportato l’interesse su una domanda lasciata irrisolta per lungo tempo: i virus prediligono siti peculiari del corpo umano dove stazionano ed esercitano un danno maggiore riscontrabile anche a distanza di tempo dalla prima manifestazione sintomatica? Come agiscono in tal senso?
Nella maggior parte dei casi, la problematica è transitoria e gestibile con semplici rimedi, ma, in alcune circostanze, se la persona colpita da congestione perde i sensi o incorre in uno scompenso cardiaco, per il tentativo del cuore di compensare lo squilibrio circolatorio, le conseguenze possono essere drammatiche. Ecco come intervenire in queste situazioni.
Il ruolo della Farmacia e del farmacista all’interno dell’ADI, può, anzi deve giocare un ruolo da protagonista nell’erogazione di tale servizio e anche se l'integrazione tra l'ADI e le farmacie è ancora in fase di sviluppo, ha sicuramente il potenziale di rivoluzionare il modo in cui vengono erogate le cure a domicilio.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR, prevede un finanziamento per la realizzazione entro giugno 2026 di 1350 Case di Comunità. L'obiettivo è di offrire assistenza sanitaria di prossimità soprattutto alla popolazione più anziana, riducendo il numero delle ospedalizzazioni.
Analizzando nel dettaglio i primi dati ottenuti dopo circa 20 giorni dall'inizio del progetto, osserviamo che 39 sono le farmacie aderenti alla ricerca e che più della metà dei farmacisti sostiene che i pazienti non siano in grado di adoperare i device per l’asma e per la BPCO.