Un manifesto di alcuni anni fa, affisso sulle vetrine di tutte le Farmacie romane e firmato Federfarma, recitava come titolo: “I farmaci non sono caramelle”. Non deve averlo letto, evidentemente, il plurimiliardario americano Bryan Johnson, che al contrario della suddetta raccomandazione ne ingurgita centoundici al giorno. La sua ipotesi di lavoro è indubbiamente affascinante, non invecchiare e possibilmente non morire proprio! La sua ricerca piace così tanto da essere assurta in poco tempo agli onori della cronaca in moltissimi quotidiani a grande distribuzione.
Partiamo dall’articolo di tg24.sky.it del 15/09/2023 per analizzare i tanti risvolti che nasconde questa vicenda, che può farci sorridere, ma che, a mio avviso dovrebbe invece allarmarci, ma lo potremmo leggere anche sul Time del 24/settembre o ascoltare su Radio Tre Mondo dello stesso giorno.
“Si alza alle 4,30, consuma tutti i pasti prima delle 11 e va a letto – rigorosamente da solo – alle 20,30 senza eccezioni. Ingerisce più di 100 pillole, bagna il suo corpo con un bagno di luce led e si siede su di un dispositivo elettromagnetico ad alta intensità, che a suo avviso, rafforzerà il suo pavimento pelvico. Tutto questo allo scopo di rallentare il suo tasso di invecchiamento. […] Per farlo ha arruolato un esercito di 30 medici ed esperti che monitorano ogni funzione corporea e creano diete, esercizi, trattamenti ad hoc per invertire il processo di invecchiamento. I test mostrano che il quarantaseienne americano ha ridotto l’età biologica dei suoi organi di 5 anni; ha la pelle di un ventottenne, la capacità polmonare di un diciottenne. […] La vita di Bryan Johnson è incastrata in una routine ferrea e tutto deve essere controllato, registrato e analizzato. Peso, indice di massa corporea, grasso corporeo, temperatura, glicemia, variazioni della frequenza cardiaca e livelli di ossigeno; ogni trattamento, terapia e test può essere seguito passo – passo sul suo sito web, creato per incoraggiare i fan a seguire il suo stile di vita. Per seguire il progetto Blueprint però servono più o meno 2 milioni di dollari all’anno. L’imprenditore, come ha spiegato al Guardian, sta progettando di rendere presto disponibile una versione facile e a basso costo a chiunque sia interessato.”
Partirei da una considerazione preliminare. Il sig. Johnson parla nel suo sito di esperimento scientifico sul futuro degli esseri umani. È a noi tutti evidente che non si può parlare di metodo scientifico su considerazioni fatte su di un singolo individuo, senza doppio cieco e senza nessuna verifica esterna. Il sig. Johnson potrebbe morire a cent’anni perché il suo DNA lo protegge o viceversa, e in entrambe i casi non avremmo dimostrato nulla. Anche mischiare stili di vita, filosofia e medicine non può essere un buon modo per far partire una sperimentazione scientifica. Soprattutto, però, pensare di poter dimostrare l’attendibilità di un esperimento ingerendo 111 farmaci non può portarci a risposte attendibili; troppe sono le interazioni farmacologiche, troppi gli stimoli ad un organismo, che per sua natura, cerca un equilibrio precario al proprio interno. Sappiamo che il sistema immunitario iperstimolato può produrre patologie autoimmuni; che stimolare la replicazione cellulare per mantenerci giovani possa portare allo sviluppo di tumori.
Esempi sul delicato equilibrio dell’organismo potrebbero essere infiniti, ma di una cosa possiamo essere certi, il nostro DNA è programmato per spengersi, e non solo il nostro, ma quello di tutti i mammiferi, nessuno escluso.
Fatta questa prima considerazione, alquanto ovvia, possiamo passare alla seconda. Molto probabilmente l’attività di Bryan Johnson non è filantropica, ma commerciale. In questo caso, c’è da chiedersi perché abbia tanto ascolto e seguito, come dimostrerebbe il numero di persone che seguono il suo sito e gli articoli che compaiono su di lui.
Il mito dell’eterna giovinezza non è certo nuovo. Anzi, possiamo senz’altro dire che la stessa medicina sia nata seguendo tale ricerca, assieme a quella sull’impotenza.
Aver svelato le basi genetiche della vita ha, con grandissima forza, stimolato l’idea della possibilità di manipolare tali limiti. Se siamo geneticamente predisposti a morire, forse si possono manipolare tali geni! Comunque, l’evidente allungamento della vita, a cui assistiamo ci porta a sperare, ma il senso comune mostra anche come tale durata non sia sempre accompagnata da una qualità corrispondente. Da qui, l’inevitabile richiesta dell’eterna giovinezza, alla Dorian Gray.
È facile, a questo punto, passare alla terza ed ultima considerazione. Avere uno stile di vita sano, dormire il giusto numero di ore, mangiare solo cibo di qualità e nelle giuste dosi, avere il tempo di fare ginnastica ed essere costantemente monitorato da una trentina tra medici e specialisti, conduce ad una migliore qualità e durata della vita. Ma tutto questo non è a portata di molti ed è faticoso essere costantemente “virtuosi” quando si è sopraffatti dai ritmi della vita. Anziché seguire i noiosi consigli su un giusto stile di vita (che non la rende eterna) del medico di base e del farmacista è molto più facile mandare giù una manciata di pillole e comprare alimenti griffati con il rassicurante logo “Blueprint”, marchio dell’inventore della vita eterna. Per soli 75 dollari possiamo acquistare, ad esempio, ben due bottiglie di pregiato olio extravergine, che il sig. Bryan consiglia consumare due cucchiai al giorno, bontà sua, con i pasti, ma anche aggiunto al caffè del mattino, consumato freddo o caldo. L’olio, ovviamente, non ha una certificazione di “organico”, come afferma il sito di Bryan Johnson, perché diventerebbe troppo costoso da produrre.
Per tale semplice ragione, con molta probabilità il nostro multimiliardario diventerà ancora più ricco, ma difficilmente il resto del mondo sarà più longevo o con miglior salute, per non parlare della qualità della vita.
Dottor Tito Piccioni
Commissione Scientifica MondoFarmacia